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Cycling Route in San Sostene, Calabria, Italy

La centrale idroelettrica del Romito e la cascata del vitello

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30 km
Distance
1019 m
Ascent
1023 m
Descent
-:-- h
Duration
-- km/h
Avg. Speed
--- m
Max. Elevation

About This Route

La fiumara Gallìpari, la più lunga (18 km circa) tra le otto grandi e piccole che scorrono nel territorio di Badolato, è una realtà, non solo geografica, che nel corso dei secoli ha avuto una funzione di tutto rispetto per l’economia e per altri settori della vita delle popolazioni interessate, prime fra tutte quella di Isca Ionio (a nord) e quella di Badolato (a sud) di cui segna i confini territoriali da monte San Nicola, nell’Appennino Calabrese, al mare Ionio.

In alto le numerose piccole sorgenti che poi a valle formano un considerevole corso d’acqua che si precipita in due belle cascate, quella del Vitello e quella del Romito, quest’ultima, con un salto di 40 metri, tra le più aggressive e le più belle della Calabria. L’acqua dei due salti ha alimentato, dal 1927 al 1962, la Centrale Idroelettrica del Romito, privata, realizzata da il barone don Pasquale Gallelli, imprenditore, e grande pioniere nel nuovo campo dell’ energia elettrica.<br /> Egli crea infatti il 1923 la famosa centrale idroelettrica della tenuta del Romito, in grado di fornire luce ai paesi di Badolato, Isca, S.Caterina, e S. Andrea, centrale rimasta della famiglia fino alla nazionalizzazione a opera dello stato nel 1966.

 Successivamente è stata acquistata dallo Stato per essere dismessa e oggi irriconoscibile rudere da rattristarsi a guardarla. C’è ancora in loco la struttura della condotta forzata, ma nessuno mai s’è preoccupato di prestarle l’attenzione che quale importante reperto storico merita, finalizzate alla valorizzazione dell’intera area anche a fini naturalistici e turistici.

Tutt’intorno la macchia mediterranea che va sempre più impoverendosi e degradandosi perchè non è mai stato adottato un benchè minimo provvedimento di salvaguardia. E poi la pianura: le limpide acque del Gallìpari hanno irrigato per secoli centinaia e centinaia di ettari di terreno, producendo, con il sapiente impiego dei contadini dei due paesi limitrofi, la maggior parte del fabbisogno di verdura e di frutta per le nostre popolazioni. <br /> Poi le alluvioni del 1951, e quindi il deserto, e l’abbandono quasi totale delle sue fertili zone pianeggianti, e l’emigrazione di tanta nostra gente.

Per raggiungere la centrale e le cascate, le possibilità sono due. La prima è la strada che sale da Isca Marina, che passa a fianco di un villaggio turistico per poi proseguire verso  Passo Colla, la strada ora è una pista sterrata sino a raggiungere un bivio che scende sulla sx, si raggiunge il punto dove la strada è stata sbarrata da una cancellata in legno e filo spinato. Saltata la cancellata si raggiunge un bivio che scende sulla sx, la pista ora è quasi praticamente abbandonata e le pioggie hanno eroso il fondo stradale che si presenta in diversi tratti non ciclabile. La discesa è caratterizzata anche dai rovi che con i loro tentacoli sbarrano la strada come delle spade incrociate. Si raggiunge la fiumara Gallipari, dove nelle sue acque cristalline è visibile la trota. Si attraversa quest’ultima per proseguire verso monte sulla pista del versante di  sx, e attraversando un breve tratto di macchia mediterranea, si attraversa un altro affluente che ci conduce nel piazzale della centrale. Mantenendo la dx un sentiero ci conduce dietro la centrale dove è possibile vedere la prima cascata del Vitello. La seconda cascata che si trova più a monte è raggiungibile da un’altra pista ormai abbandonata.

La seconda strada è quella che scende dai “Piani dei Pecorai” si imbocca proprio di fronte al serbatoio d’acqua per proseguire per un breve tratto sulla strada asfaltata, quando la strada svolta sulla sx si deve prendere il bivio sterrato sulla dx, si vede la presenza di un tombino a terra,  si scende sino ad incontrare in una curva un bivio con la presenza di un cancello in ferro sulla dx, si procede ancora lungo la strada che scende (lasciandoci il cancello alle spalle) per giungere al secondo bivio dove bisogna svoltare a dx e seguire le stesse indicazioni sopra riportate.

This cycling route is ideal for: MTB

You will cycle on the following surfaces: Paved Unpaved Gravel

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