L'ORO della Bessa
Un percorso ciclabile con partenza da Ivrea, Piemonte, Italia.
Panoramica
Su questo percorso
Il torrente Elvo e la ricerca dell'oro
La zona occidentale del Biellese è resa unica in Europa per la sua particolare origine geologica. Infatti nel Pleistocene inferiore (2,58 Ma – 780.000 anni fa) ha inizio la discesa dell’imponente ghiacciaio Balteo dalla Valle d’Aosta verso la pianura. La sua opera di accumulo di detriti ha creato nei millenni l’anfiteatro morenico, che vede il suo tratto più antico ed esteso nella Serra, che segna il confine naturale tra Biellese e Canavese (Ivrea, provincia di Torino). Sul lato biellese sono molti i torrenti che hanno trasportato e trasportano tuttora, i sedimenti del ghiacciaio verso la pianura, come l’Ingagna, l’Elvo, il Viona o il Cervo. Tra i sedimenti vi è l’oro, di cui abbondava la zona della Bessa, lungo il corso dell’Elvo, in epoca romana. Proprio i romani, tra il II e il I secolo a.C., hanno iniziato lo sfruttamento dei giacimenti auriferi, estraendo enormi quantità di pietre dal torrente e creando i famosi “cumuli”. Se allora ciò che l’Elvo restituiva erano consistenti pepite, oggi l’oro è ancora presente, sotto forma di pagliuzze. Non è raro dunque affacciarsi da uno dei ponti sull’Elvo in questa zona e scorgere un cercatore che con piatto, setaccio e stivali si allena pazientemente per poter poi partecipare alle competizioni internazionali che si tengono annualmente a Victimula, l’antico insediamento romano.
Da visitare
Museo dell'oro e della Bessa
Il museo si estende su tre piani e ripercorre la storia dei cercatori d’oro nel Biellese. Si inizia inquadrando geologicamente il territorio, reso unico in Europa per la sua particolare conformazione di origine glaciale. Plastici e pannelli descrittivi mostrano poi l’attività di estrazione dell’oro, cominciata nella Valle Elvo e nella Bessa in epoca romana (I secolo a. C.) e ripresa nel 1800 durante la cosiddetta “Febbre dell’oro”.
Ingresso libero
Aperto tutti i weekend
Via Luciano Debernardi, 50 – Vermogno
Tel. : 340 611 4854
Da vedere
L'Arena Victimula per la ricerca dell'oro
La località Victimula è stata identificata come centro originario dell’antico insediamento di epoca romana dove viveva la popolazione locale, impegnata a lungo nell’estrazione dell’oro dal torrente Elvo. Qui è stata realizzata nel 2000 l’Arena, in cui ogni anno si tengono competizioni di vario livello a cui partecipano cercatori d’oro da tutta Italia e dall’estero. Nel 2009 si sono tenuti proprio qui i 33esimi Campionati Mondiali Cercatori d’Oro, che per 6 giorni hanno visto più di 1.200 partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.
Indicazioni dell'itinerario
La partenza si trova a Borriana, poco prima della passerella sul torrente Elvo, dove uno spiazzo sterrato funge da parcheggio.
Superata la passerella, proseguire diritto sul sentiero fino a raggiungere la strada sterrata principale, dove una serie di cartelli indica “Magnano-Zubiena” sulla sinistra: prendere quella direzione.
Proseguire diritto per circa 2,5 km e giunti ad uno spiazzo, prendere il sentiero a destra.
Proseguire sempre su questo sentiero (detto “Delle Pietre Bianche”), fino a incrociare la strada asfaltata uscendo dal bosco; prendere a destra.
Proseguendo, si superano l’Arena, il Centro Visite e l’area picnic, per proseguire diritto in direzione Borriana-Mongrando.
Il tracciato diventa parzialmente asfaltato e torna quindi sulla strada sterrata iniziale; prendere a sinistra e poi a destra, per scendere di nuovo al torrente Elvo, oltrepassare la passerella e tornare al punto di partenza.
- -:--
- Durata
- 41,6 km
- Distanza
- 700 m
- Salita
- 702 m
- Discesa
- ---
- Velocità media
- 597 m
- Altitudine max.
Qualità del percorso
Tipi di percorsi e superfici lungo il percorso
Tipi di percorso
Strada tranquilla
14,6 km
(35 %)
Strada
12,5 km
(30 %)
Superfici
Asfaltato
15 km
(36 %)
Non asfaltato
3,7 km
(9 %)
Asfalto
13,2 km
(32 %)
Ciottoli
1,8 km
(4 %)
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