Obóz w Głuchołazach: Wycieczka na Pradziada

Un altro giorno di lotta con le montagne che circondano Głuchołazy, il nostro punto di partenza. A causa delle intense piogge e tempeste di ieri, abbiamo deciso, contro la nostra filosofia di pensiero MTB, di fare un'escursione asfaltata verso la cima più alta dei Jeseníky - Praded (1492 m slm). Partenza dopo le 10, il sole che picchia forte. Solo il forte fruscio delle gomme fuoristrada sull'asfalto. In Repubblica Ceca si guidava molto bene. Bellissime strade asfaltate, zero buche e sempre in salita. Dopo essere arrivati a Rejviz, abbiamo deciso di continuare verso Vrbno pod Pradadem sul sentiero rosso, poiché dalla mappa risultava che passava per asfalto o ghiaia. Non ci siamo sorpresi, solo un breve tratto ci ha bagnati e sporcati. Il resto era asfalto anche in mezzo al bosco e molte persone incontrate per strada con biciclette da trekking. A Vrbno abbiamo visitato un negozio di biciclette ceco per vedere cosa avevano. Già, principalmente Author e Kellys... i loro marchi nazionali ;-) e i supplementi Nutrend. Poi di nuovo su asfalto fino a Karlowa Studanka. Qui sosta per bere come a Rymanów, io non ho preso acqua e questo è stato un errore. E ora la mia mancanza di uno studio accurato della mappa ha portato a chilometri di ascensione insensata. Invece di svoltare a sinistra, siamo andati a destra verso Vidly. Qui sempre in salita per diversi chilometri. Poi giù per tornanti tortuosi. Solo nella mappa sottostante si è rivelato che avevamo sbagliato strada... nessuno voleva più guidare su strade sterrate, perché ricordavamo il trasporto delle biciclette l'ultimo giorno, volevamo raggiungere il nostro obiettivo pedalando... quindi ritorno. E ora questa bella discesa si è trasformata in una terribile risalita. Ne avevo abbastanza, sono rimasto solo con il cambio, una salita ripida e litri di sudore che scorrevano sul telaio e sul manubrio. Poi, in cima, abbiamo provato a prendere il sentiero di ghiaia. E ancora una volta mi sono maledetto di non aver caricato la mappa TOPO della Repubblica Ceca nel Garmin, di non aver acquistato una mappa ceca dei Jeseníky... Ma dopo di aver raggiunto un tratto di ghiaia, abbiamo visto una strada verso l'alto su macerie e alberi abbattuti, così siamo tornati indietro, siamo scesi fino a Karlowa Studanka e ora, certi del nostro obiettivo dopo aver riempito d'acqua in un ruscello montano, ci siamo diretti verso Pradziad. Arrivati al parcheggio ai piedi della montagna, si è rivelato che si trattava di una salita di circa 8 chilometri. Ne avevo abbastanza, ma la consapevolezza di stare climbin faticosamente 600 metri con una velocità di 8-9 km/h per raggiungere la cima più alta che avessi mai avuto occasione di conquistare finora (Praded 1492 m slm) mi dava energia. Ovviamente, Paweł era lontano davanti a me. Ho visto Wojtek per un lungo periodo fino a quando non mi è caduta la catena e ho dovuto fermarmi e riparare la bicicletta. Un po' con il pedale, un po' in posizione eretta e un po' in piedi e sono riuscito ad arrivare. Prima alla stazione intermedia, dove era già visibile il ripetitore RTV su Pradziad, e poi il finale in piedi come se fossi all'arrivo di un Tour. Solo che ero molto indietro rispetto a Paweł. In cima c'era freddo, ma il bellissimo paesaggio che ci circondava ne valeva la pena. Fortuna che avevo portato con me una giacca impermeabile, perché le condizioni climatiche erano dure e le basse temperature causavano un raffreddamento improvviso. La discesa di molti chilometri che ci aspettava era indescrivibile. Abbiamo deciso di scendere per il terreno, sarebbe un peccato scendere tanto su asfalto. Dopo essere scesi dalla cima e aver imboccato il sentiero rosso, ci aspettavano molte sorprese. Come si è rivelato più tardi, avevamo scelto un sentiero ultra-hardcore non adatto alla bicicletta. Molti ponti di legno, salite su muri con la bici in spalla e scarpe SPD non erano affatto piacevoli e inoltre ci sono state discese tecniche molto difficili su pietre affilate e ben fissate. Tuttavia, ce l'abbiamo fatta (anche se Wojtuś ha avuto una piccola caduta, ma non è stata pericolosa), l'ultima discesa in ghiaia e quella velocità hanno dato risultati straordinari. E così, in poco tempo, siamo riusciti a scendere da quasi 1500 m a 900 m. Poi lunghe discese asfaltate fino a Bělá pod Pradadem. Da lì, sulla strada nazionale n. 44 fino a Mikulovice e quindi a Głuchołazy. Sulla strada, per recuperare energia, ci siamo fermati a una stazione Agip e dopo aver bevuto una Coca-Cola per disacidificare i muscoli, abbiamo proseguito (che bello è pagare con la carta VISA in tutto il mondo...). A un certo punto, la strada era chiusa, ma solo per le auto, noi ce l'abbiamo fatta senza problemi con la bicicletta. L'ultimo tratto in salita vicino al confine polacco-ceco è stato molto duro per i muscoli affaticati, ma la successiva discesa verso la città ha compensato questo dolore. Dopo oltre 7 ore siamo tornati sani e salvi al centro. È stata davvero un'escursione difficile.Consigli di viaggioNon andare a Vidly. Pianifica bene il tuo viaggio. Non scendere per il sentiero rosso da Pradziad...