Szarvas - Nagyszénás - Kondoros

In questo percorso è possibile visitare nei dintorni di Szarvas luoghi che forse nemmeno gli abitanti locali conoscono bene, o almeno che spesso non compaiono nelle liste delle attrazioni della zona. Partendo da Szarvas, si procede sulla poco trafficata strada di Orosháza (è in corso la costruzione di una pista ciclabile) su un asfalto di buona qualità, passando in tutte le stagioni accanto a prati antichi e campi coltivati misti, fino a raggiungere Nagyszénás. Un paese curato, con varie possibilità di sosta e riposo. Al rondò al centro del paese, gira a sinistra verso Kondoros (strada molto piena di buche), lasciandosi dietro una cava di sabbia, appare a sinistra Kiscsákó, più precisamente ciò che si nota è la torre del castello di caccia Geiszt progettato da Miklós Ybl (se non sapessi cosa sia lo prenderei sicuramente per una chiesa). Non credo sia visitabile nello stato attuale (in restauro), ma la prossima volta lo guarderò da vicino. A 1 km si può vedere a destra Geiszt Csákó, dove c'è anche un castello. La strada per il monumento si può scoprire solo superando l'ingresso e, se ho visto bene, non è segnalata. A Kondoros la strada porta direttamente alla famosa locanda, con parco, piazza, fontana e pasticceria (c'è anche la birra!). Si lascia Kondoros percorrendo quella che chiamano pista ciclabile accanto alla statale 44, fatta di lastre di cemento messe con una trascuratezza elegante, e si può godere per tutto il percorso della magnifica "macinazione di calcoli renali". A Kardos, girando a destra verso Örménykút, si possono aspettare 3 km di silenzio su un asfalto dolcemente ondulato e rilassante. Ai margini di Örménykút, sulla sinistra, si trova un tumulo ben visibile che si può raggiungere dal viale delle cascine, un ottimo posto per scattare foto panoramiche. Nel paese c'è anche un'"istituzione per liquefare i pensionati", non confortevole ma con un giardino selvaggio e un tavolo da biliardo. Uscendo dal paese e girando a sinistra, il turista allegro può mettere alla prova la sua resistenza sulla famigerata strada "Berényi". Giuro che c'è un autobus che passa, ne ho visto uno in arrivo (ero convinto che a causa di qualche motivo europeo ci fossero fermate dell'autobus sul bordo della strada e invece è passato un autobus?!). Insomma, è vero macadam. Da Szarvas qualche chilometro è già abbastanza percorribile. Per il resto è un bel territorio, solcato da vecchi letti di fiumi, con tumuli coperti di boschi che si possono vedere. Arriviamo a Szarvas da una pista ciclabile molto buona dal lato della zona industriale (ero bambino quando fu costruita, all'epoca era facile). In sintesi: qui è possibile trovare attrazioni poco esplorate, e questo circuito (o parte di esso) è percorribile e godibile anche con attrezzatura amatoriale, nel suo modo selvaggio e romantico.