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Radroute in Gagliano del Capo, Apulien, Italien

T25 - Il canalone del Ciolo 5+250

0
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5 km
Distanz
198 m
Aufstieg
197 m
Abstieg
-:-- h
Dauer
-- km/h
ø-Tempo
147 m
Max. Höhe

Über diese Route

Il gruppo "Va" sentiero" vi propone: TREKKING SUL MARE - Venticinquesima Tappa “Il canalone del Ciolo" QUANDO: Domenica  PRANZO AL SACCO PARTENZA:  da Calimera (via Coccaluto angolo via Mascagni) Ore 9,00 - Sul posto (Parcheggio accesso alto canalone a Gagliano del Capo) - Ore 10,00 SI RACCOMANDA LA MASSIMA PUNTUALITA' LUNGHEZZA PERCORSO: km 5 - Asfalto / Sentiero / Tratturo  TEMPO MINIMO DI PERCORRENZA: 3 ore escluse le pause PUNTI DI INTERESSE:  Sentiero Prazziche alte - Sentiero dell'Aspro - Il ponte del Ciolo - Grotta dei Moscerini - Grotta dei Conigli - Gagliano del Capo - Cappella S. Maria di Leuca “La discesa che porta al mare verso il Ciolo, luogo dove i Gaglianesi immergono i loro corpi nelle tiepide acque per bagni salutari durante la stagione estiva e dove i pescatori custodiscono – come risorsa di vita nella pesca – le loro imbarcazioni, si respira l’aria fresca ricca di iodio marino e l’aere profuma di odor di terra e delle piante vergini. Proprio del culmine dell’altura di Gagliano che domina il Ciolo si ammira l’immensa fascia del mare fatto di un azzurro intensissimo le cui acque lambiscono la via come un atto di omaggio alla verginità rimasta intatta, rotta soltanto dal respiro profondo del mare. Il cielo di quest’ultimo paese del Salento fatto di linde casette è come candida rosa aperta nel verde delle campagne col suo cielo che è quello decantato dai poeti - che stilizzano la nostra patria immortale – e nelle sue albe serene, nei suoi tramonti d’incanto che rendono visibili isole dell’arcipelago greco e le coste dell’Albania e nelle sue notti lunari il suo cielo è come un immenso tappeto trapunto da miriadi di stelle luminose ed il suo mare che la circonda pare che canti la sua eterna canzone.” TANZI V., Gagliano del Capo e il suo Santuario di Santa Maria di Leuca Al Ciolo si può giungere a piedi, lungo un percorso che si snoda per 4km, partendo dal cuore dell’antica Terra di Gagliano. Dal lato sinistro della Parrocchiale, si prende via Monte Grappa, al bivio si svolta a destra in via Novaglie e, pochi metri più avanti, sempre a destra, via Ciolo. Proseguendo diritti, sempre nella stessa direzione, si arriva al fiordo del Ciolo, tra cappelle, edicole votive dedicate alla Madonna di Leuca, - protettrice del Capo - , alberi di ulivo, piante e fiori della macchia mediterranea, muretti a secco e pajare. La Cappella della Madonna di Leuca è la prima che si incontra sul sentiero del Ciolo. Il tratturo del Ciolo inizia più in basso, dopo la cappella e dopo un grande piazzale, dove è possibile lasciare la propria bici o la propria auto. Esso percorre il lembo di terra ai piedi dei due imponenti costoni rocciosi che formano un canalone centrale, originatosi, nel corso dei millenni, dall’azione erosiva dei corsi di acqua piovana provenienti dalle zone più alte.  “Ma bisogna percorrer quelle stradette campestri per osservare la zona agraria, specialmente arborea, che cinge il paese, discende nelle valli e nei burroni, si arrampica tra i sassi delle colline che l’altipiano. Bisogna tentare una ginnastica da scojattoli per osservare i burroni profondi e tanto pittoreschi del Ciòlo di fronte all’immenso mare di Leuca”. Fino a qualche decennio fa, il sentiero era battuto dai pescatori, che lo utilizzavano per recarsi alle loro imbarcazioni, e dai raccoglitori del sale, che di nascosto risalivano dalla costa verso il paese. Raccogliere il sale dalle saline scavate nella roccia era un’azione illegale, e i raccoglitori dovevano essere abili a non farsi sorprendere dalle autorità che sorvegliavano il territorio, perciò si addentravano in questi sentieri , passaggi impervi e nascosti. Furono proprio loro, i pionieri di questo tratturo, a scavare  nella roccia la piccola nicchia dedicata alla Madonna di Leuca, che si trova a circa metà del percorso (foto a sinistra). A lei rivolgevano le loro preghiere, a lei si raccomandavano prima di salpare nel mare aperto chiedendo fortuna e protezione per un presto ritorno. Poco più avanti, troviamo dei piccoli ripari sotto roccia con panchine in legno su cui è possibile sedersi e riposare ammirando il fantastico scenario della natura selvaggia e respirando i profumi della macchia mediterranea. In pochi metri si concentrano i segni di vita di tempi remotissimi e recenti: insediamenti umani e ritrovamenti fossili animali risalenti al Paleolitico e Neolitico, pajare e muretti a secco. Più in giù, il sentiero si dirama: attraversando il canalone si può passare sull’altra sponda del tratturo che termina al lato sinistro del ponte Ciolo, aldilà del quale, attraversata la strada, continua la discesa verso il mare, sul sentiero delle Cipolliane (località Chiancareddha). Rimanendo sulla stessa sponda, invece, poco più avanti il sentiero si biforca nuovamente: un ramo conduce all’uscita sul lato destro del ponte, l’altro scende giù nella Baia dove, superato un costone di roccia che taglia la visuale sul mare, si arriva a Grotta del Ciolo o Grotta Azzura. .   - Il gruppo "Va" sentiero" vi propone: TREKKING SUL MARE - Venticinquesima Tappa “Il canalone del Ciolo" QUANDO: Domenica  PRANZO AL SACCO PARTENZA:  da Calimera (via Coccaluto angolo via Mascagni) Ore 9,00 - Sul posto (Parcheggio accesso alto canalone a Gagliano del Capo) - Ore 10,00 SI RACCOMANDA LA MASSIMA PUNTUALITA' LUNGHEZZA PERCORSO: km 5 - Asfalto / Sentiero / Tratturo  TEMPO MINIMO DI PERCORRENZA: 3 ore escluse le pause PUNTI DI INTERESSE:  Sentiero Prazziche alte - Sentiero dell'Aspro - Il ponte del Ciolo - Grotta dei Moscerini - Grotta dei Conigli - Gagliano del Capo - Cappella S. Maria di Leuca “La discesa che porta al mare verso il Ciolo, luogo dove i Gaglianesi immergono i loro corpi nelle tiepide acque per bagni salutari durante la stagione estiva e dove i pescatori custodiscono – come risorsa di vita nella pesca – le loro imbarcazioni, si respira l’aria fresca ricca di iodio marino e l’aere profuma di odor di terra e delle piante vergini. Proprio del culmine dell’altura di Gagliano che domina il Ciolo si ammira l’immensa fascia del mare fatto di un azzurro intensissimo le cui acque lambiscono la via come un atto di omaggio alla verginità rimasta intatta, rotta soltanto dal respiro profondo del mare. Il cielo di quest’ultimo paese del Salento fatto di linde casette è come candida rosa aperta nel verde delle campagne col suo cielo che è quello decantato dai poeti - che stilizzano la nostra patria immortale – e nelle sue albe serene, nei suoi tramonti d’incanto che rendono visibili isole dell’arcipelago greco e le coste dell’Albania e nelle sue notti lunari il suo cielo è come un immenso tappeto trapunto da miriadi di stelle luminose ed il suo mare che la circonda pare che canti la sua eterna canzone.” TANZI V., Gagliano del Capo e il suo Santuario di Santa Maria di Leuca Al Ciolo si può giungere a piedi, lungo un percorso che si snoda per 4km, partendo dal cuore dell’antica Terra di Gagliano. Dal lato sinistro della Parrocchiale, si prende via Monte Grappa, al bivio si svolta a destra in via Novaglie e, pochi metri più avanti, sempre a destra, via Ciolo. Proseguendo diritti, sempre nella stessa direzione, si arriva al fiordo del Ciolo, tra cappelle, edicole votive dedicate alla Madonna di Leuca, - protettrice del Capo - , alberi di ulivo, piante e fiori della macchia mediterranea, muretti a secco e pajare. La Cappella della Madonna di Leuca è la prima che si incontra sul sentiero del Ciolo. Il tratturo del Ciolo inizia più in basso, dopo la cappella e dopo un grande piazzale, dove è possibile lasciare la propria bici o la propria auto. Esso percorre il lembo di terra ai piedi dei due imponenti costoni rocciosi che formano un canalone centrale, originatosi, nel corso dei millenni, dall’azione erosiva dei corsi di acqua piovana provenienti dalle zone più alte.  “Ma bisogna percorrer quelle stradette campestri per osservare la zona agraria, specialmente arborea, che cinge il paese, discende nelle valli e nei burroni, si arrampica tra i sassi delle colline che l’altipiano. Bisogna tentare una ginnastica da scojattoli per osservare i burroni profondi e tanto pittoreschi del Ciòlo di fronte all’immenso mare di Leuca”. Fino a qualche decennio fa, il sentiero era battuto dai pescatori, che lo utilizzavano per recarsi alle loro imbarcazioni, e dai raccoglitori del sale, che di nascosto risalivano dalla costa verso il paese. Raccogliere il sale dalle saline scavate nella roccia era un’azione illegale, e i raccoglitori dovevano essere abili a non farsi sorprendere dalle autorità che sorvegliavano il territorio, perciò si addentravano in questi sentieri , passaggi impervi e nascosti. Furono proprio loro, i pionieri di questo tratturo, a scavare  nella roccia la piccola nicchia dedicata alla Madonna di Leuca, che si trova a circa metà del percorso (foto a sinistra). A lei rivolgevano le loro preghiere, a lei si raccomandavano prima di salpare nel mare aperto chiedendo fortuna e protezione per un presto ritorno. Poco più avanti, troviamo dei piccoli ripari sotto roccia con panchine in legno su cui è possibile sedersi e riposare ammirando il fantastico scenario della natura selvaggia e respirando i profumi della macchia mediterranea. In pochi metri si concentrano i segni di vita di tempi remotissimi e recenti: insediamenti umani e ritrovamenti fossili animali risalenti al Paleolitico e Neolitico, pajare e muretti a secco. Più in giù, il sentiero si dirama: attraversando il canalone si può passare sull’altra sponda del tratturo che termina al lato sinistro del ponte Ciolo, aldilà del quale, attraversata la strada, continua la discesa verso il mare, sul sentiero delle Cipolliane (località Chiancareddha). Rimanendo sulla stessa sponda, invece, poco più avanti il sentiero si biforca nuovamente: un ramo conduce all’uscita sul lato destro del ponte, l’altro scende giù nella Baia dove, superato un costone di roccia che taglia la visuale sul mare, si arriva a Grotta del Ciolo o Grotta Azzura. .

Diese Fahrradroute ist ideal für: MTB

Du fährst auf folgendem Untergrund: Unbefestigt

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