La mia è una storia semplice, anche se molte genti affjderebbero ad un uomo come me la complessità, più che la semplicità. Questa è la storia d'un uomo la cui arte voleva essere al servizio della pace, dell'organismo, affinché tutte le parti fossero unite in una sola... Ebbene, quell'uomo ero io; Andrea di Pietro della Gondola, il “Palladio”. Nella mia vita son sempre stato assai modesto e ho proceduto col capo chino, anche se tanti oggi mi pongono sul trono degli architetti. Se si vuol incominciare a narrare la mia storia, la si dovrà sempre far partire da qui, a Villa Trissino Trettenero. Di certo questa villa non fu opera mia, ma fu il luogo dell'origine della mia fruttuosa carriera. In questo posto, infatti, incontrai l'umanista Giangiorgio Trissino, quando ero nient'altro che un giovane scalpellino. Entrai nelle sue grazie e presto quest'uomo intuì le mie doti, sebbene fossi ancora un modestissimo tagliapietra. Un giorno mi finanziò e mi permise di far dei viaggi a Roma, per farmi conoscere l'architettura degli Antichi Romani, della quale il mio cuore venne subito rapito... Ancora non me ne rendevo conto, ma, in poco tempo, la carriera per la quale ero predestinato, sarebbe cominciata ed io sarei stato introdotto a facoltosi committenti. Devo tutto al Trissino, quel lungimirante umanista!