Colle del nivolet

A cycling route starting in Castellamonte, Piedmont, Italy.

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Un solo aggettivo può descrivere adeguatamente questa salita: interminabile!!! Con i suoi 2612 mt. il Colle del Nivolet è, dopo lo Stelvio, l'Agnello ed il Gavia,  il quarto valico stradale italiano asfaltato: mette in comunicazione l'Alta Valle di Locana con la Valsavarenche e si snoda interamente entro i confini del Parco Nazionale del Gran Paradiso. L'ambiente naturale circostante è molto suggestivo, in più punti severo. Se si ha la fortuna di scalarlo all'inizio dell'estate, non appena la strada diventa praticabile,  è facilissimo imbattersi in branchi di camosci e stambecchi al pascolo, ormai per niente intimoriti dalla presenza dell'uomo.<br /> La storia della progettata strada di comunicazione con la Valle d'Aosta è tristemente nota: un'utopia di scellerati decisi - nel nome del progresso di pochi - a contaminare irrimediabilmente una delle aree più suggestive d'Italia. Non sta certamente a me giudicare, ma resta il fatto che la strada esiste e quindi va a mio parere regolamentata: un'idea - o forse un'utopia - quella di lasciarla nelle mani di noi ciclisti e di chi la montagna la sa amare e rispettare sul serio....

Per eseguire un buon riscaldamento conviene partire dal fondovalle, per esempio da Castellamonte (345 mt.), citt&agrave; ben nota per le sue ceramiche artistiche. Il primo tratto di trasferimento consente di pedalare in assoluto relax, superando Cuorgn&egrave; (mt. 414), dove la strada diventa addirittura a due corsie, larga ed invitante. Si incontra qualche breve strappettino - che superiamo di slancio con un deciso 53x17 - e si giunge a Sparone (552 mt.)&nbsp;&nbsp; dove la carreggiata si va decisamente restringendo. Si continua comunque in prevalente falsopiano sino a Locana (613 mt.) ove cominciano a vedersi le prime pendenze significative e dove iniziamo anche i rilievi altimetrici. C&#39;&egrave; da dire che in questo primo tratto il panorama non &egrave; un gran che: la vallata &egrave; assai chiusa e segnata spesso dai dissesti idrogeologici&nbsp; delle recenti alluvioni. Non resta che concentrarsi sulla strada e cos&igrave; continuiamo di buona lena incontrando le prime vere rampe di salita nei pressi di Noasca (1063 mt.)&lt;br /&gt; Superato il centro del paese&nbsp; iniziano i primi dolori. Quattro micidiali&nbsp;&nbsp; tornanti al 10-12% prima dell&#39;imbocco della nuova galleria impongono il 39x23. Il lungo tunnel (3,5 km) &egrave;&nbsp; ben illuminato ed asfaltato: presenta pendenze costanti (alcuni cartelli indicano addirittura tratti al 15% ma in realt&agrave; raramente si sale oltre il 10%) e non presenta dunque problemi se il traffico &egrave; limitato, ma di domenica deve essere un&nbsp; calvario pedalare tra i fumi di scarico di centinaia di automobili!!&lt;br /&gt; A onore di cronaca c&#39;&egrave; da dire che il tunnel pu&ograve; essere evitato percorrendo la vecchia strada che si inerpica a stretti tornanti di fianco alla galleria: in questo caso occorre tenere conto del manto stradale molto malridotto e spesso ostruito da massi e pietre franate dalla montagna, ovviamente mai rimossi visto che la strada &egrave; abbandonata: Ad un certo punto si deve comunque entrare nella nuova galleria e percorrerla per circa 100 metri prima di uscire nuovamente allo scoperto.&lt;br /&gt; Con grande sollievo si esce dalla galleria e si sbuca a Ceresole Reale (mt. 1620). Ci troviamo al cospetto di una vasta conca dominata dal grande lago brulicante di surf: la strada lo costeggia con alcuni saliscendi e inizia a risalire la vallata dell&#39;Orco.&lt;br /&gt; Un primo tratto quasi in falsopiano ci conduce alla frazioncina di Chiapili (mt. 1657), dove il paesaggio diventa veramente incantevole: nonostante i 1000 mt di dislivello gi&agrave; superati &egrave;&nbsp; da qui che comincia in pratica la vera e propria salita al Col del Nivolet, distante ancora 15 km!!! Di fronte all&#39;estasiato ciclista - in un vallone di selvaggia bellezza - una serie infinita di tornanti, di pendenza assai sostenuta che spesso tocca il 10%. Si raggiunge cos&igrave; la diga ed il lago artificiale di Serr&ugrave; (mt. 2275), con una suggestiva chiesetta che domina la valle: da qui si perdono circa 100 mt di dislivello in discesa sino a giungere all&#39;altro bacino artificiale, il lago Agnel.&lt;br /&gt; Qui ha inizio l&#39;ultimo tratto di salita, con pendenze decisamente pi&ugrave; abbordabili. Ma a questo punto pu&ograve; subentrare la fatica per i tanti chilometri percorsi, unita alla rarefazione dell&#39;aria che pu&ograve; creare un certo affanno, ma ci si abitua presto e poi la meta &egrave; ormai vicina!! Ora si pedala tra immense pietraie e radi pascoli sino al Colle, incassato fra le rocce.&nbsp;&lt;br /&gt; Dal Colle si pu&ograve; scendere sul versante valdostano sino al Pianoro del Nivolet (circa 1 km) , ove sorge il capiente ed attrezzato rifugio Savoia, al termine dell&#39;asfalto.&nbsp;
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Duration
127.9 km
Distance
2,650 m
Ascent
2,646 m
Descent
---
Avg. speed
---
Avg. speed
Davide Kisio
Davide Kisio

created this 10 years ago

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